Torna Cafe Jazz: dalle radici blues col Marco Pellegrini Trio alla contemporaneità
Chi siamo noi per ignorare la vostra incontenibile sete di jazz? Nessuno davvero, per cui riprendiamo discorso Cafe Jazz da dove lo avevamo lasciato.
L’edizione dello scorso febbraio ha registrato un bel numero di presenze, così si è deciso di dare un senso a questo indolente mese di novembre con altri quattro appuntamenti live di jazz.
Questo giro, però, si riparte da un classico “c’era una volta”, perché il primo concerto di giovedì 8 è tutto dedicato ai primordi blues, al brivido profondo del Profondo Sud. Il Marco Pellegrini Blues Trio (Marco Pellegrini: armonica, voce e chitarra; Stefano Di Matteo: chitarra, cori; Davide Di Virgilio: batteria) suonerà infatti brani di Delta bluesdelle origini – quello più scarno e ruspante dell’agricolo Mississipi – e pezzi di Chicago blues.
La Chicago degli anni ’40, con le sue industrie di guerra, aveva richiamato una quantità enorme di afroamericani a caccia di lavoro. A ciò fece seguito, nel blues degli emigrati, l’elettrificazione del suono.
Non perdetevi assolutamente la serata. Sarà una specie di puntata numero zero propedeutica per capire meglio l’evoluzione sonora e il senso di tutta la rassegna.
Se poi questi discorsi vagamente pseudodidattici vi annoiano, passate oltre e venite ad ascoltare senza troppe elucubrazioni, non ve ne pentirete. Restate aggiornati sull’evento Facebook cliccando qui.
Gli altri tre appuntamenti, invece, sono di jazz vero e proprio e cadono tutti di venerdì.
Il 16 torna il Cuneman Quartetcon formazione rinnovata agli ottoni (Fabio Della Cuna: sax; Francesco Di Giulio: trombone; Giuseppe Iubatti: contrabbasso; Luca Di Battista: batteria), col suo affiatato gioco di squadra votato all’improvvisazione free.
A seguire, 23 si esibisce il Fat-Tone Quartet (Fabio Della Cuna: sax; Antonio Palombo: contrabbasso; Stefano Parlante: chitarra; Alessandro Valente: batteria).
Il 30 si chiude in bellezza col trio DoubleTrumpet (Nicola Di Camillo: basso e contrabbasso; Angelo Trabucco: piano; Bruno Marcozzi: batteria).
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